Stazione, scatta la task force contro gli abusivi tra i binari

Abusivi, il piano delle Ferrovie: più controlli ma niente transenne

 

Il responsabile: «Commettono reati, da soli non ce la facciamo» Il capo della sicurezza delle Fs: «Vorremmo evitare le transenne» Stazione, scatta la task force contro oli abusivi tra i binari Più controlli e più uomini schierati nei punti caldi della stazione. È il piano delle Ferrovie per arginare il fenomeno degli abusivi che «agganciano» passeggeri e turisti per radmolare qualche spiccio proponendosi come portabagagli o aiutandoli a fare i biglietti. Una presenza cresciuta nell'ultimo mese e diventata sempre più aggressiva. Ferrovie però chiama in causa anche questura e prefettura: «Non possiamo affrontare questo problema da soli e non vorremmo arrivare a dover mettere barriere e transenne», spiega Franco Fiumara, direttore della protezione aziendale delle Ferrovie. I segnali sui muri della stazione per prevenire i furti Stazione centrale L'azienda alle prese con improvvisati facchini e molestatori: «Erano 20, ora 35 e più aggressi' Abusivi, il piano delle Ferrovie: più controlli ma niente transenna n responsabile: «Commettono reati, da soli non ce la facciamo Niente transenne lungo i binari o nei sottopassi ma controlli mirati e una presenza visibile nei punti caldi: accanto alle macchine che emettono i biglietti e lungo i corridoi di transito dei passeggeri. Bologna non è Firenze e nemmeno Roma, stazioni «di testa» dove i treni sostano a lungo e la presenza massiccia di mendicanti e ladruncoli ha spinto la polizia e Ferrovie a innalzare barriere anti-rom, come le hanno chiamate politici e osservatori: «Qualcuno ci ha addirittura accusati di pulizia etnica, una cosa da non credere. Si tratta di misure necessarie per arginare un problema che stava raggiungendo dimensioni preoccupanti. A Bologna non siamo a questo punto ma da un mese a questa parte il fenomeno è cresciuto notevolmente», ammette Franco Fiumara, direttore centrale Protezione aziendale delle Ferrovie. Gli abusivi che chiedono mance proponendosi come facchini o per aiutare i turisti, specie quelli stranieri, a fare il biglietto alle macchinette, sono quasi raddoppiati nei numeri e, spiega il capo della sicurezza di Ferrovie, in qualche caso sono diventati più aggressivi: «Prima bastava dirgli di andare via e si allontanavano, adesso inveisco; no e minacciano gli operatori. È successo ieri a un nostro coordinatore che ha invitato una donna ad allontanarsi dalle macchinette. Da metà luglio a ora sono passati da venti a trentacinque. Si muovono soprattutto sui treni di superficie, specie quelli provenienti o diretti a Venezia perché ci sono più turisti. Nel piano interrato il problema è quasi risolto. All'inizio hanno provato a manomettere gli ascensori per costringere i passeggeri a farsi portare i bagagli ma poi abbiamo messo delle squadre proprio in quei punti e tutto si è risolto». È quello che Ferrovie si propone di fare lungo i binari in superficie, nei sottopassi e accanto alle macchinette dei biglietti: «Non possiamo cedere nemmeno un centimetre della stazione. Non sono sempre molesti o aggressivi ma la loro presenza è un pessimo biglietto da visita per il Paese, non solo per Ferrovie», ragiona Rumara che però chiama in causa le istituzioni. «È un fenomeno sociale, queste persone vanno dove c'è la possibilità di tirare su qualcosa. Non possiamo certo pensare di risolver - lo da soli. Metteremo più uomini nei punti caldi ma non possiamo sostituirci alle forze dell'ordine. Si tratta di un problema di prevenzione generale: le molestie, le ingiurie, o la richiesta di venti euro per portare i bagagli, è successo anche questo, sono reati. Devo pensare che la pò lizia ha le armi spuntate?». Il tema è già stato affrontato con Questura e Prefettura cui è stato chiesto di aumentare i controlli e destinare più agenti al problema, sottolinea il dirigente. «Non vorremmo dover mettere transenne o barriere. Bologna è una stazione di transito che ha sue specificità. Non si può impedire a chi non ha il biglietto di sostare lungo i binari o nei sottopassi». Nel frattempo dai primi di agosto sono spuntati i cartelli che mettono in guardia i passeggeri